Learning Experience: la chiave per una formazione che resta nel cuore e nella mente

La formazione non deve più limitarsi a trasmettere nozioni: adesso serve creare esperienze memorabili, capaci di emozionare e trasformare davvero. Ed è proprio qui che entra in gioco il learning experience design (LXD): un modo di progettare la formazione che mette al centro la persona, studia ogni dettaglio e punta all’empatia e all’interazione.

Uno studio congiunto tra Purdue e Roosevelt University ha applicato proprio questo approccio: docenti formati in workshop su LXD hanno ottenuto un aumento significativo di engagement, legame emotivo e motivazione nei confronti degli studenti. In altre parole, la formazione non diventa più un semplice trasferimento di contenuti, ma una vera esperienza trasformativa.

E qual è la ricetta? Non basta un bel corso: occorrono emozione, contesto calibrato, micro-interazioni, iterazione continua, tutto basato sull’empatia verso chi apprende. Solo così l’aula diventa un viaggio e non una semplice lezione.

Da parte nostra, in WhoTeach stiamo vivendo tutto questo ogni giorno, perché cerchiamo di fare in modo che i nostri corsi non siano semplici file da sfogliare, ma esperienze che restano.

Perché la Learning Experience cattura davvero l’attenzione (e resta impressa)

Hai presente quei corsi aziendali che scorrono via senza lasciare traccia? Ecco, l’LXD agisce come una scossa: prende la formazione da “fammi fare sto compitino” e la trasforma in qualcosa che attrae, emoziona e resta nella mente.

Secondo uno studio Purdue + Roosevelt, insegnanti che hanno adottato il LXD hanno visto studenti più coinvolti, più motivati e più connessi: non era solo didattica, era trasformazione.

Ma cosa rende un’esperienza così potente?

  • Contesto costruito su misura: dal primo momento alla chiusura, tutto è progettato per creare un ricordo.
  • Empatia al centro: colori, narrazione, interazioni pensate per far “sentire visti” gli utenti.
  • Iterazione continua: non è un corso statico, ma un percorso che cresce insieme ai bisogni reali.

Il risultato? Una formazione che non si dimentica, e che crea legami veri tra chi insegna e chi impara. In un workshop con docenti universitari, il LXD ha aumentato la motivazione e rafforzato i legami; la formazione non è più sterile, ma un’esperienza emotiva.

Al concetto di LXD è collegato quello di LXP, Learning Experience Platforms, che abbiamo illustrato in questo articolo sul corporate e-learning.

6 strategie per trasformare il LXD in un progetto concreto (anche in azienda)

Hai capito cosa rende memorabile una vera learning experience: ora scopriamo come portarla dal concetto alla realtà, con un approccio semplice e strategico.

1. Osserva, prototipa, migliora

Il cuore del LXD è un ciclo creativo e iterativo, proprio come nel design thinking: osservi il discente (Empathize), testi le sue esigenze (Define), generi idee (Ideate), realizzi prototipi rapidi (Prototype) e raccogli feedback reali per affinare (Test). Non serve un processo rigido: l’importante è raccogliere insight concreti e trasformarli in soluzioni autentiche.

2. Usa il Learning Experience Canvas

Immagina una “tavola” dove inserire tutto: obiettivi, attori, emozioni, scenari. È il Learning Experience Canvas di Niels Floor, un supporto visivo che rende il progetto condiviso, fluido e gestibile.

3. Le persone al centro

Creare persona o empathy map non è un vezzo: serve per entrare nella mente degli apprendenti, scoprire motivazioni, paure, bisogni. Solo così il design diventa centrato su chi apprende, non su contenuti autoreferenziali .

4. Le fasi del processo LXD

  1. Empatizza e definisci: scopri chi apprende con interviste o osservazioni.
  2. Ideazione: genera idee per attività coinvolgenti.
  3. Prototipazione: realizza slide, video o simulazioni rapide.
  4. Test & iterazione: fai sperimentare i prototipi e adatta in base ai feedback.
    È un loop creativo, non una strada diritta: serve flessibilità, ascolto e spirito d’innovazione.

5. Empatizzare e definire: entrare nelle scarpe di chi impara

Il primo passo è capire davvero chi è il tuo discente. Interviste, osservazioni o perfino semplici chiacchiere possono aiutarti a scoprire paure, motivazioni, desideri. È come mettersi un paio di scarpe altrui per camminare nel loro mondo: capisci cosa li frustra, cosa li entusiasma. Strumenti come empathy map o persona rendono queste intuizioni visibili, condivisibili e, soprattutto, utili per disegnare contenuti che colpiscono davvero al cuore.

6. Ideare, prototipare e testare: concreta + rapida + smart

Dopo aver ascoltato, si passa all’azione. Inizia a buttare giù idee per attività coinvolgenti e rilevanti. Non serve partire col super-corso da mille slide: basta una bozza veloce, come una slide, un video di 30 secondi, un mini-simulazione, e poi la mostri ai tuoi utenti. In modo agile e ciclico, raccogli feedback, aggiusti e riprovi: è il classico design‑thinking in salsa LXD. Prototipi low-fi ti permettono di capire se sei sulla strada giusta, prima di passare al “corso definitivo” .

La formazione oltre le slide

Alla fine di questo viaggio, emerge chiaramente che una learning experience non è semplicemente un corso, ma un percorso emozionale, cognitivo e contestuale, modellato per restare impresso e produrre risultati concreti. Un design attento può trasformare nozioni e attività in esperienze capaci di motivare, coinvolgere e supportare la crescita del discente.

WhoTeach incarna questa visione: ogni giorno ci impegniamo per offrire un ecosistema che va oltre la semplice erogazione di contenuti. Lavoriamo su LMS integrati, virtual classroom evolute, sistemi di generative AI per slide e quiz e recommender system intelligenti. Noi di WhoTeach vogliamo sempre supportare la creazione di learning experience personalizzate, coinvolgenti e misurabili.

Se vuoi portare la formazione della tua organizzazione ad un livello superiore, prenota una consulenza gratuita con WhoTeach: scoprirai come trasformare ogni corso in un’esperienza di apprendimento strategica e radicata nella vita del discente.

E per non perderti altri insight, iscriviti ora alla newsletter di WhoTeach: troverai idee concrete, tendenze innovative e best practice per creare percorsi formativi che lasciano il segno.